L’analisi tecnica aiuta a studiare l’andamento dei prezzi di un titoli, indice, valuta, titoli di Stato, commodity, future e più in generale di qualunque strumento finanziario usato nei mercati finanziari. L’uso dell’analisi tecnica può essere anche utilizzata insieme all’analisi fondamentale in modo particolare se l’investimento viene effettuato in un’ottica di medio-lungo periodo.
Lo studio statistico del titolo preso in esame viene effettuato mediante rilevazione grafica con l’eventuale applicazione di uno o più indicatori che, se bene interpretati possono dare a volte validi segnali di acquisto o di vendita e generare figure ben precise.
Di solito i dati presi in considerazione per le rilevazioni statistiche e per la rappresentazione grafica sono: l’apertura, il massimo, il minimo, la chiusura, i volumi e, a volte, l’open interest. I dati possono essere su base giornaliera (più frequente), settimanale, mensile, oraria, ecc. Chi effettua l’analisi tecnica decide il periodo di rilevazione più adeguato alle proprie esigenze per meglio seguire il mercato finanziario di riferimento.
L’analisi tecnica si basa su alcuni principi essenziali fra i quali:
il metodo statistico usato dall’analisi tecnica di solito fa sì che la tipologia di movimento passato del titolo analizzato possa essere interpretato anche per l’immediato futuro, la storia del titolo spesso si ripete;
le notizie vengono già incorporate nel prezzo e quindi nel grafico e non hanno bisogno di interpretazione, il mercato sconta tutto in tempo reale con ritardi massimi di pochi secondi (in base all’efficienza del mercato);
questa metodologia di analisi è piuttosto oggettiva e, se seguita operativamente, lascia poco spazio a compravendite emotive;
con l’analisi tecnica spesso si possono identificare cambiamenti di tendenza, opportunità di acquisto e di vendita, impostare strategie operative e posizionare stop-loss (un uso corretto e dinamico degli stop-loss è alla base di un investimento profittevole).
L’analisi tecnica quindi viene incontro alle esigenze dell’investitore per cercare di cogliere le varie opportunità di acquisto e di vendita nel breve, medio e lungo periodo. Già la corretta identificazione di un trend (supporti e resistenze) e la sua rottura (breakout) sono due elementi essenziali per chi investe e con l’analisi tecnica sono due momenti facili da identificare.
Occorre anche considerare che l’uso dell’analisi tecnica si è diffuso alla massa già dagli anni ’90 (storicamente l’analisi tecnica nasce molto prima, nel 1884 con Charles Henry Dow e Edward Jones) e ciò a volte autoalimenta la direzionalità del mercato in virtù dei principali segnali che l’analisi tecnica può offrire. Alcuni segnali operativi vengono addirittura eseguiti in automatico grazie all’uso dei trading systems automatizzati.
A fronte di ciò bisogna anche dire che l’analisi tecnica non è infallibile tuttavia un’adeguata interpretazione dei segnali offerti associati ad una corretta strategia può essere di aiuto all’investitore per affrontare in maniera meno emotiva e più profittevole l’operatività sui mercati finanziari.
A volte si chiede se l’analisi tecnica è in grado di predire l’andamento futuro di un titolo o di un mercato finanziario: la risposta non è assoluta tuttavia si può dire che spesso è in grado di mettere sulla buona strada l’operatività di un investitore che abbia approfondite conoscenza ed esperienza dell’analisi tecnica, dei mercati finanziari, della gestione del rischio e che abbia un’operatività diligente.