Il fondo comune di investimento MONETARIO: basso rischio e bassa volatilità
Fondi comuni monetari – o di liquidità: investono in titoli di natura monetaria: obbligazioni e titoli di Stato a breve termine, pronti contro termine; hanno un indice di rischio molto ridotto – riconducibile in gran parte alla probabilità di insolvenza degli emittenti – default – ed alle possibili oscillazioni dei tassi di interesse a breve termine -, vista la brevissima durata media dei titoli in portafoglio: BOT, CTZ, talvolta CCT e BTP.
La duration molto breve attenua le variazioni del fondo. Difficilmente, in assenza di default, un titolo a 1 o 2 anni ha oscillazioni marcate e, qualora le avesse, normalmente rientrano nel giro di pochi mesi.
Normalmente infatti i titoli su cui investe il fondo sono di emittenti sovrani, organismi internazionali e di tipo societario aventi merito creditizio “investment grade” e comunque si persegue di norma una composizione di portafoglio con duration breve o comunque ad altro grado di liquidabilità.
In generale, verificando la composizione di alcuni fondi monetari si può notare una netta prevalenza della liquidità e un moderato utilizzo di obbligazioni al fine di contenere ogni rischio e ciò consente un elevato grado di protezione del capitale, spesso privo del rischio di vambio valuta, volatilità molto bassa ed elevata negoziabilità.
Quando il rendimento di un’obbligazione a breve termine, per esempio di un CCT o di un BOT, è basso le commissioni di gestione e di performance – e ove previsto le commissioni di ingresso e/o di uscita – sul fondo comune d’investimento monetario potrebbero incidere significativamente sul rendimento effettivo netto dell’investimento effettuato in questa tipologia di fondi.
Esistono tuttavia alcuni fondi comuni monetari che attuano una politica di costi di gestione contenuta consentendo di avere potenzialmente un migliore ritorno economico a parità di rendimento della gestione del fondo.
L’indice di riferimento del benchmark cambia in base alla tipologia di fondo e dalla politica adottata. Si può ad esempio usare come benchmark l’indice Citigroup 1M Euro Deposit o LIBOR EUR 3M o altri.
I costi di gestione di un fondo comune di investimento monetario possono essere praticamente nulli o variare generalmente tra lo 0,1 fino a meno dell’1% annuo.
Il fondo comune di investimento monetario è uno strumento di investimento non speculativo e consente di potere parcheggiare la liquidità in eccesso con un rischio basso e con un rendimento generalmente positivo (anche se non vi è completa certezza di rendimento positivo) anche nei brevi periodi di tempo in attesa di uno scenario più consono alle proprie aspettative di un investimento alternativo.
Il fondo monetario viene anche utilizzato in asset allocation nei momenti di eventuali rialzi dei tassi che si presume possano danneggiare il reddito fisso. Questo strumento è ideale per contenere le perdite dei corsi delle obbligazioni in quanto il fondo monetario investe in titoli obbligazionari a breve scadenza.
I titoli obbligazionari a breve scadenza, soprattutto se a tasso variabile, hanno un impatto negativo limitato durante un periodo di rialzo dei tassi.
Come ogni tipo di investimento non può essere garantito alcun tipo di rendimento.
Statisticamente e storicamente si nota però che è assai difficile trovare nel risparmio gestito un fondo comune di investimento monetario – in assenza di valuta estera e con emissioni doppia e tripla A – e con commissioni contenute, avere rendimenti non positivi nel tempo (arco temporale superiore a 2 anni).
Nell’arco di periodi medio lunghi (5-10 anni) di solito sottoperforma rispetto ai fondi comuni di investimento obbligazionari. Il fondo comune d’investimento monetario è anche considerato uno strumento difensivo e spesso viene usato come investimento rifugio anche in presenza di turbolenze sui mercati finanziari.
Uno dei benchmark di riferimento di un fondo comune di investimento monetario o liquidità potrebbe essere ad esempio l’indice 50% JPM EMU 1-3 INDEX, 50% JPM Euro 3M Cash.