Nel 1997 venne introdotto uno strumento di misura del rischio simile all’indice di Sharpe ma capace di esprimere il rischio in termini percentuali: l’indice di Modigliani. Esso mette in rapporto il rendimento del fondo con l’andamento del mercato di riferimento. L’indice di Modigliani esprime il rendimento che il fondo avrebbe avuto se avesse assunto lo stesso rischio del mercato di riferimento; come l’indice di Sharpe, più alto è il valore, meglio è.
Tornando all’esempio dei fondi tecnologici, la validità del gestore, che poteva risultare non distinguibile con l’indice di Sharpe, sarebbe risultata evidente con l’uso dell’indice di Modigliani perché in questo caso sarebbe stato messo a confronto il risultato del fondo con il risultato del mercato (quindi con un risultato ottenuto senza gestione).
In sintesi l’utilizzo combinato di entrambi gli indici permette di valutare i rendimenti ottenuti dal gestore a parità di rischio (quindi la bravura del gestore).