Indice di Sortino

Sortino Ratio o indice di Sortino: È un indicatore corretto di rischio molto simile a quello di Sharpe e di Modigliani con la differenza che si effettua per la sostituzione della deviazione standard del maggior ritorno – excess return – con la definizione di downside risk, rispetto al ritorno economico di un’attività senza rischio o con rischio quasi nullo come ad es. i Bot o i CCT.

L’indice di Sortino premia i gestori che hanno attuato politiche di “immunizzazione di portafoglio” e pertanto è premiante la diminuzione del rischio assunto a scapito di performances che non sempre possono essere al top della categoria di appartenenza proprio per il costo della politica di protezione dell’investimento effettuato al fine di contenere alcuni rischi reputati inopportuni correre.

L’utilizzo dell’indice di Sortino viene utilizzato insieme all’indice di Sharpe e all’indice di Modigliani e riveste particolare attenzione e utilizzo tra gli analisti finanziari e i gestori in quanto consente una buona analisi della politica dell’investimento effettuata.

L’indice di Sortino analizza principalmente la serie di rendimenti negativi giornalieri trascurando il comportamento del sistema nelle fasi di rialzo e da una corretta analisi sulla rischiosità e sul comportamento del portafoglio nelle fasi negative. Ciò è ritenuto assai importante. Va anche detto che l’investimento andrebbe comunque visto nel suo duplice aspetto ed indifferentemente per quanto riguarda l’andamento positivo o negativo dell’investimento. Tuttavia ciò che generalmente interessa è verificare le soglie di perdita, come si arriva alla perdita e perchè si perde.

Il Sortino ratio considera come extrarendimento i plus di performance rispetto il benchmark(o il gruppo di appartenenza).

Un’unità di misura del rischio alternativa a quella di deviazione standard può essere rappresentata dalla probabilità di perdere una certa percentuale del capitale investito.

Ogni investitore è in grado di identificare quale percentuale sarebbe disposto a perdere e, contemporaneamente, può decidere con quale probabilità non incorrere in tali perdite: questi dati richiedono una misurazione del rischio comprensibile e quantificabile dal punto di vista soggettivo.

Gli studi del Professor Sortino in materia di propensione al rischio, si concentrano sulla parte negativa della deviazione standard e sulla distribuzione asimmetrica della probabilità – skewness -. In questa nuova ottica l’elemento chiave diventa lo “Shortfall”: fissando a priori un obiettivo di riferimento – benchmark -, esso rappresenta il grado di inferiorità del rendimento ottenuto dalla gestione rispetto all’obiettivo stesso.

Con questi parametri si ottiene un’indicazione quantitativa più rispondente al comportamento degli investitori, i quali si prefiggono obiettivi diversi gli uni rispetto agli altri e hanno un atteggiamento non omogeneo rispetto a fluttuazioni positive e negative. Se l’investimento viene affettuato da un risparmiatore per il perseguimento di un suo determinato obiettivo, come accade di solito, assume molta importanza la fluttuazione di tale investimento intorno all’obiettivo individuale (il benchmark, appunto), piuttosto che una misura di volatilità simmetrica rispetto ad una media uguale per tutti.

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